Le tele variano di misura partono da 10 x 15 cm e arrivano ai 100 x 120 cm. Sono realizzate con cera classica, cera industriale e componenti chimici.
Le sculture variano di misura, partono dai 4 cm ai 30. Sono realizzate con argilla, solventi e Acrilico.
L'installazione artistica che ho creato consiste in 365 luci, di cui 215 sono accese e 150 sono spente. Le luci accese rappresentano i giorni in cui mio papà era presente in vita nell'anno 2012, mentre le luci spente simboleggiano i giorni trascorsi dalla sua scomparsa.
Questa installazione mi ha permesso di esprimere il mio dolore e la mia nostalgia per la perdita di mio padre in modo tangibile e visivamente potente. Ogni luce accesa è un ricordo luminoso di tutto il tempo trascorso insieme, mentre le luci spente sono un doloroso promemoria del vuoto che la sua assenza ha lasciato nella mia vita.
Guardando questa installazione, mi sento avvolto da un mix di tristezza e gratitudine, poiché le luci accese mi ricordano quanto fosse prezioso il tempo trascorso insieme e quanto mi manchi ora che non è più con me. Le luci spente, invece, sono un'amara testimonianza della realtà della morte e della sua irreversibilità.
Attraverso questa installazione, ho cercato di onorare la memoria di mio padre e di rendere tangibile il mio lutto, sperando che possa essere un piccolo tributo alla sua vita e al suo impatto su di me.
Inoltre la scelta di utilizzare un numero così preciso di luci accese e spente è stata dettata dal desiderio di rappresentare simbolicamente il passare del tempo. Le luci accese simboleggiano i momenti di luce e di piena consapevolezza, mentre le luci spente rappresentano i periodi bui e di incertezza che tutti noi attraversiamo nella vita.
Guardando l'installazione da lontano, si ha l'impressione di assistere al susseguirsi infinito di giorni e notti, di momenti di luminosità e oscurità. È un'opera che invita alla riflessione sul ciclo della vita, sull'alternarsi delle gioie e dei dolori, delle vittorie e delle sconfitte.
Il mito di Narciso racconta la storia di un giovane innamorato della propria immagine riflessa nell'acqua di uno stagno. Questo legame profondo e ossessivo con la propria immagine rende Narciso incapace di distogliere lo sguardo dal riflesso, fino a consumarsi e trasformarsi in un fiore. Il nesso tra Narciso e lo specchio risiede nel concetto di narcisismo, cioè nell'eccessiva ammirazione di sé stessi. Lo specchio diventa quindi uno strumento attraverso il quale Narciso può osservare e idolatrare la propria bellezza, alimentando la sua vanità e il suo egocentrismo. In questo senso, lo specchio diventa il simbolo dell'autoesaltazione e dell'amore per sé stessi che porta Narciso alla perdizione.